Contributo a fondo perduto per imprese al femminile

Il Decreto del 4/12/20 emanato dal MISE prevede misure volte ad incentivare sul territorio nazionale la creazione di imprese a partecipazione giovanile o femminile. Le agevolazioni si sostanziano in un finanziamento agevolato a tasso zero, integrabile con un contributo a fondo perduto in base all’anzianità dell’impresa. Vediamo nel dettaglio di quali misura si tratta.

Contributo a fondo perduto per imprese al femminile

19/09/2025

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Studio Brega

Contributo a fondo perduto. I numeri delle imprese in rosa

Gli strumenti di sostegno alla creazione e allo sviluppo di imprese a prevalente partecipazione femminile consistono essenzialmente in misure volte a garantirne migliori condizioni di accesso al credito. In altre parole, parliamo di mutui a tasso zero per imprese “a quote rosa”. Queste ultime, a fine 2019 erano 1 milione e 340mila, il 22% del totale. In costante aumento rispetto al 2014. Da un punto di vista strutturale, l’imprenditoria rosa si è caratterizzata per una maggiore concentrazione nel settore dei servizi. Rispetto al 2014, le imprese femminili nel settore terziario sono aumentate nel 2019 di oltre 34 mila unità. Per quanto riguarda la dimensione invece, rimaniamo nello scaglione cosiddetto “micro”. Circa 97 imprese su 100 guidate da donne non hanno avuto, nel 2019, oltre i 9 addetti.



A fine 2020, le imprese femminili risultano un milione e 336mila. In pratica quasi 4 mila attività in meno rispetto al 2019 (-0,29%). Una perdita contenuta, quindi, tutta concentrata al Centro Nord. Viene però ad interrompersi una crescita costante dal 2014. I dati di fine 2020 mostrano che la gestione dell’emergenza sanitaria ha prodotto una battuta d’arresto soprattutto sulle imprenditrici giovani. Proprio per sostenere queste realtà in rosa, è intervenuto il decreto menzionato inizialmente. In conclusione, quali sono le agevolazioni previste?

I requisiti fondamentali

L’intervento in questione prevede la concessione di finanziamenti agevolati per investimenti della durata massima di 10 anni. A tasso zero. Inoltre, la percentuale di copertura delle spese ammissibili ammonta al 90 % del totale. Il tutto, integrabile con contributo a fondo perduto in misura non superiore al 20 per cento delle spese ammissibili. Ma andiamo con ordine. Chi sono i potenziali beneficiari? Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese che rispettano i seguenti requisiti.

  • costituite da non più di sessanta mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione.
  • di micro e piccola dimensione.
  • costituite in forma societaria.
  • in cui la compagine sia composta, per oltre la metà numerica dei soci e di quote partecipazione, da soggetti di età compresa tra i 18 ed i 35 anni. Oppure da donne.

Le spese finanziabili

Quali sono invece le spese che possono essere finanziate? Sono ammissibili alle agevolazioni le iniziative che prevedono specifici programmi di investimento. In particolare, parliamo dei seguenti settori.

  • produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli. Ivi inclusi quelli afferenti all’innovazione sociale, intesa come produzione di beni che creano nuove relazioni sociali ovvero soddisfano nuovi bisogni sociali.
  • fornitura di servizi alle imprese e/o alle persone.
  • commercio di beni nonché servizi.
  • turismo, incluse le attività turistico-culturali finalizzate alla valorizzazione e alla fruizione del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico. Nonché le attività volte al miglioramento dei servizi per la ricettività e l’accoglienza.

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