Tassazione criptovalute: prorogato il versamento delle imposte
L’ultima legge di Bilancio del governo ha impostato una prima cornice legislativa per la tassazione…
Leggi l’articoloUno studio realizzato da Moneyfarm rileva che un 30enne che inizia a lavorare oggi nel settore privato rischia di andare in pensione con circa il 60% del suo ultimo stipendio. Per colmare il gap che alla fine della propria vita lavorativa si verrà a creare, diventa non di secondaria importanza valutare un paio di alternative che permettano di aumentare i propri anni di contribuzione. O perlomeno aumentare l’importo dell’assegno pensionistico. Le possibilità sono tendenzialmente 2. Ricorrere alla previdenza integrativa o prendere in considerazione il riscatto della laurea. La previdenza integrativa prevede la sottoscrizione di un fondo pensione oppure un Piano Individuale Pensionistico. In alternativa, possiamo pensare al riscatto degli anni di laurea. Tale opportunità è stata prorogata in via agevolata per tutto il 2021. Ma conviene? Proviamo a fare chiarezza.
19/09/2025
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Studio Brega
Innanzitutto, spieghiamo in costa consiste il riscatto della laurea. Si tratta di un meccanismo in base al quale un lavoratore iscritto a una forma di previdenza pubblica versa dei contributi per gli anni di studio universitario. Così facendo, fa in modo che questi ultimi vengano conteggiati per stabilire due variabili fondamentali. La prima è il momento a partire dal quale il soggetto potrà ritirarsi dal lavoro. La seconda è l’importo della pensione che verrà percepita. Solitamente tratta di una operazione che diventa più costosa con il passare del tempo. Il motivo? Poiché i contributi da versare sono proporzionali al livello delle retribuzioni percepite più di recente.
Ma quanto costerebbe il riscatto agevolato della laurea? Il costo per il riscatto agevolato della laurea è di 5.264,49 euro per ogni anno di corso. Una laurea di 4-5 anni, quindi, verrebbe a costare tra i 21.057,96 euro e i 26.322,45 euro. Il riscatto light della laurea è applicabile a tutti gli anni di studio, eccetto quelli fuori corso. Al momento della domanda di riscatto, poi, il contribuente deve anche essere titolare di almeno un contributo nell’ordinamento pensionistico in cui viene richiesto il riscatto. In altre parole, chi non ha mai versato contributi all’Inps non può godere del riscatto low cost della laurea. È possibile anche riscattare una laurea conseguita all’estero, purché abbia valore legale in Italia.
Abbiamo specificato che per il riscatto degli anni di laurea nel 2021 è stato previsto un costo di 5.264,49 euro per ogni anno di corso universitario. Occorre però fare una precisazione: l’agevolazione non vale per gli anni fuori corso. L’importo complessivo, quindi, sarà pari a 26.322,45 euro per un corso di laurea di 5 anni e di 21.057,96 per un corso di 4 anni. L’importo può anche essere rateizzato, senza applicazione di interessi, per un periodo massimo di 120 mesi (10 anni). In pratica, dilazionando il pagamento a 10 anni, riscattare una laurea di 5 anni costerebbe 219,35 euro al mese.
Per un corso di 4 anni invece, bisognerà pagare 175,48 euro al mese. Il contributo annuale agevolato potrà essere dedotto al 100% dall’imponibile fiscale. In caso di interruzione dei versamenti si potrà comunque riscattare il periodo di studi corrispondete in proporzione ai contributi versati fino a quel momento.
Generalmente la domanda di riscatto della laurea viene presentata in via telematica da un commercialista. Altrimenti è possibile procedere in autonomia accedendo al sito dell’INPS tramite il proprio pin personale. Una volta presentata la domanda, l’Inps verifica i documenti depositati e i requisiti. Successivamente, invierà i bollettini Mav da pagare insieme al provvedimento di accoglimento della domanda. Il riscatto cosiddetto “light” della laurea non è sempre conveniente. Soprattutto considerando che l’impatto in termini di incremento dell’assegno pensionistico varia tra gli 80 e i 100 euro mensili (se si considera uno stipendio medio durante la vita lavorativa di circa 30 mila euro).
Per chi ha iniziato a lavorare prima dei 24 anni, il riscatto light della laurea potrebbe essere una soluzione per riuscire ad anticipare l’uscita dal mondo del lavoro? Se si, con quelli conseguenze sull’assegno pensionistico? Primo esempio.
Senza riscattare la laurea, e ipotizzando un’attività lavorativa continua, il contribuente andrebbe in pensione a gennaio del 2054 all’età di 67 anni con un assegno annuale lordo di 52.312 euro. Usufruendo del riscatto della laurea in forma light, invece, il contribuente potrebbe andare in pensione circa 3 anni prima. L’unica differenza consisterebbe nell’ammontare dell’assegno. Il contribuente infatti si troverebbe in tasca un assegno lordo annuo di 47.940 euro, più basso quindi di 4.371,81,92 euro.