Tassazione criptovalute: prorogato il versamento delle imposte
L’ultima legge di Bilancio del governo ha impostato una prima cornice legislativa per la tassazione…
Leggi l’articoloUn recente contributo editoriale del collega Stefano Capaccioli ha scosso gli animi di tutti gli investitori attivi nel mondo crypto. Dopo i recenti rumors secondo cui la bozza della Legge di Bilancio 2025 avrebbe aumentato l’aliquota sulle plusvalenze cripto al 42%, ecco arrivare la potenziale svolta. Di cosa si tratta? L’ammontare delle tasse crypto nel 2023 e 2024 potrebbe ammontare al 12,5 anziché al 26. Trattasi di un potenziale risparmio del 13,5% che grazie ad un preciso iter permetterebbe di ottenere il rimborso di quanto già versato in eccedenza. Proviamo però a fare ordine e riassumere lo stato dell’arte.
02/10/2025
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Studio Brega
La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto un nuovo comma all’art. 67 del TUIR. Trattasi del comma c-sexies che per la prima volta nella storia del nostro ordinamento tratta le “cripto attività”. Tale comma afferma che “le plusvalenze e altri proventi realizzati mediante rimborso o cessione a titolo oneroso, permuta o detenzione di cripto-attività, se il guadagno complessivo supera i 2.000 euro per anno fiscale” sono soggette a tassazione. Ma a quale aliquota? A tal proposito occorre chiarire l’evoluzione della normativa dal punto di vista cronologico:
Giungiamo così all’anno 2022, con l’approvazione delle Legge n.197 del 27 dicembre. Quest’ultima:
Se consideriamo corretto il ragionamento cosa otteniamo? Otteniamo che l’aliquota dell’imposta sostitutiva per le plusvalenze sulle cripto-attività è il 12,5% e il non 26. In altre parole chi ha pagato le tasse sulle crypto nel 2024 potrebbe avere diritto ad un rimborso di circa il 50% di quanto già versato. Questo nonostante sia i software ufficiali dell’Agenzia Entrate sia le circolari della medesima diano per assodato il 26% come aliquota.
Nel caso volessi approfondire